Pizzo Istituzionale: Quando il Processo Punisce la Difesa Dichiarazione aggiuntiva – rifiuto della copertura dei costi e assimilazione a pratica estorsiva (cd. “pizzo”)

Alla cortese attenzione del Presidente Dott. Antonio Napoli e il  Giudice Dr. Alessandro Quattrocchi competente:

La vittima di persecuzione giudiziaria, nel procedimento n. 197/25, 891/25, 824/25,

  • ribadisce il rifiuto assoluto di assumere qualsiasi onere economico relativo al presente procedimento, incluse le spese giudiziarie e gli eventuali onorari per la difesa d’ufficio,
  • considerando che il procedimento stesso è stato avviato in assenza di qualsivoglia base giuridica, con evidente violazione dei principi fondamentali di legalità, imparzialità e proporzionalità,
  • osserva che l’eventuale imposizione di spese nei suoi confronti rappresenterebbe un uso distorto dello strumento penale a fini ritorsivi e dissuasivi, in palese contrasto con lo Stato di diritto.

In tal senso, qualsiasi richiesta di pagamento derivante da un simile procedimento – condotto senza fondamento giuridico e in violazione delle garanzie costituzionali – non potrà che essere percepita come assimilabile, nella sostanza se non nella forma, al cosiddetto “pizzo”: un pagamento forzato imposto non per finalità giuridiche, ma per punizione o per intimorire chi si è opposto a interessi istituzionali illeciti.

In caso di forzata esecuzione di tale pagamento, la sottoscritta si riserva di accompagnare qualsiasi versamento con la dicitura:

“Pagamento eseguito sotto coercizione, in assenza di fondamento giuridico, assimilabile a ‘pizzo istituzionale’.”

Tale posizione verrà inoltre formalmente comunicata alle autorità nazionali e internazionali competenti, inclusa la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, come parte integrante della documentazione relativa alla persecuzione giudiziaria in corso.

Il presente documento è da considerarsi parte integrante e indissociabile del fascicolo del procedimento penale n. 197/25, 891/25, 824/25 e deve essere materialmente allegato agli atti, ai fini della tutela del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, con conferma scritta di ricezione.

Il presente scritto verrà pubblicato integralmente sulla pagina

https://benvenutiabompietro.com/giustizia/diffida-di-estiznzione-del-procedimento-197-25-tribunale-termini-imerese/ in quanto la vicenda qui trattata riguarda evidenti profili di interesse pubblico e attiene al diritto dei cittadini alla trasparenza e alla legalità dell’azione giudiziaria. La pubblicazione avviene altresì a tutela personale della vittima di persecuzione giudiziaria, quale forma di autodifesa preventiva e documentazione pubblica contro eventuali abusi istituzionali.

Il presente atto è stato redatto dalla vittima di persecuzione giudiziaria con il supporto di terzi di fiducia e l’ausilio di strumenti di traduzione digitale, a causa della mancanza di un’assistenza legale adeguata e affidabile.

Con la massima fiducia nella legge – e nessuna illusione sulle sue applicazioni locali.