Doppia vittoria nella causa "La Catena" – Kretschmer prevale contro Francesco Cammarata Dopo anni di controversie sul passaggio in Contrada Vaccarizzo (Alimena), la disputa si conclude davanti al Tribunale civile di Termini Imerese
Un importante doppio successo davanti al Tribunale civile di Termini Imerese: Christoph Daniel Kretschmer ha ottenuto piena ragione nella controversia comunemente nota come “La Catena”, respingendo le pretese di Francesco Cammarata sia nel ricorso possessorio ex art. 703 c.p.c. sia nel successivo reclamo cautelare ex art. 669-terdecies c.p.c.
Cammarata aveva sostenuto che Kretschmer avrebbe impedito l’accesso al suo terreno in Contrada Vaccarizzo (Alimena) tramite una catena metallica, chiedendo risarcimenti. Tuttavia, il video “La Catena” – disponibile pubblicamente su YouTube – ha dimostrato che il passaggio era sempre libero, smentendo così la ricostruzione attorea.
Sia nel ricorso possessorio ex art. 703 c.p.c. sia nel successivo reclamo cautelare ex art. 669-terdecies c.p.c. promosso dall'avv. Giuseppe Maria Calabrese, il Tribunale di Termini Imerese ha accertato che non sussisteva alcuna turbativa del possesso né violazione della proprietà, rigettando integralmente le domande di Cammarata.
Nel ricorso Cammarata aveva chiesto la rimozione delle catene ritenute “ostacolanti”, a spese di Kretschmer e, in difetto di esecuzione spontanea, con intervento della forza pubblica.
Il Tribunale ha respinto tale richiesta confermando che le catene possono rimanere al loro posto, ritenendo la pretesa di rimozione coattiva del tutto infondata.
Alla luce di tali sviluppi, si apre ora la valutazione di possibili profili penali, fra cui l’ipotesi di calunnia per eventuali dichiarazioni non veritiere rese in sede giudiziaria. L’eventuale proposizione di una denuncia nei confronti di Francesco Cammarata è in fase di esame.
Elemento rilevante è il ruolo pubblico di Cammarata: in qualità di insegnante presso una scuola statale, la vicenda solleva interrogativi sull’etica professionale e sulla responsabilità civile di chi ricopre funzioni educative.
Il caso “La Catena” diventa così un esempio emblematico dei rischi di un uso distorto del sistema giudiziario e del valore della documentazione video come strumento di trasparenza e tutela della verità.
