La Procura di Termini Imerese rappresenta una minaccia per i cittadini ll Procuratore Manfredi Lanza di Termini Imerese sotto accusa per gravi irregolarità
Termini Imerese/Bompietro, 08.02.2025 – Lo Stato di diritto in Italia è in pericolo: in un caso eclatante di abuso di potere, il Pubblico Ministero di Termini Imerese, Manfredi Lanza, ha ordinato più reati gravi, violando apertamente le basi fondamentali di un processo equo e giusto.
Ordine illegale: violenza invece della legge
In data 06.02.2025, il PM Manfredi Lanza ha disposto una perquisizione violenta e la sottrazione forzata di un cane da un’abitazione privata – senza un’ordinanza di rilascio emessa da un giudice civile.
L’operazione ha comportato diverse violazioni di legge, tra cui:
- Violazione di domicilio aggravata, con ingresso forzato senza una valida autorizzazione giudiziaria.
- Abuso d’ufficio, con il chiaro intento di aggirare le procedure legali stabilite.
- Danneggiamento, per i danni causati all’abitazione durante l’intervento.
- Violazione del diritto di possesso, perché la Procura ha ignorato completamente la necessità di una procedura civile per la restituzione dell’animale.
Quale sarebbe dovuto essere il corretto iter legale?
L’ordinamento giuridico italiano prevede procedure ben precise in casi come questo. Se il PM Manfredi Lanza avesse agito nel rispetto della legge, la sequenza degli eventi sarebbe stata la seguente:
1. Procedura civile con decisione di un giudice – Se una persona sostiene di essere proprietaria di un animale, spetta a un giudice civile valutare il caso e decidere sulla sua eventuale restituzione.
2. Diritto di difesa – Il possessore del cane avrebbe avuto la possibilità di presentare la propria posizione prima di qualsiasi decisione.
3. Ordinanza di rilascio – Solo un giudice, dopo un’istruttoria adeguata, avrebbe potuto emettere un ordine per la restituzione dell’animale.
4. Esecuzione dell’ordinanza – In caso di mancato rispetto della sentenza, la legge prevede specifiche modalità di esecuzione, ma mai su semplice ordine di un PM, bensì attraverso un atto formale della giustizia civile.
Nulla di tutto questo è stato rispettato. Al contrario, la Procura ha scelto di fare uso della forza e della prepotenza, come se lo Stato di diritto non esistesse.
Un precedente pericoloso: nessuno è più al sicuro
Questo episodio ha profondamente sconvolto la comunità di Bompietro e dintorni. Il PM, che dovrebbe garantire la giustizia, si è reso invece protagonista della sua violazione. Ma ciò che è ancora più grave è il messaggio che ne deriva:
- Se un PM non rispetta la legge, chi protegge i cittadini?
- Se un ordine illegittimo porta a violazioni di domicilio e sequestri ingiustificati, chi garantisce la sicurezza giuridica?
- Se la magistratura stessa diventa protagonista di abusi, chi tutela i diritti fondamentali?
Questo caso dimostra che la Procura di Termini Imerese non tutela la giustizia, ma rappresenta una minaccia per i cittadini. Gli abitanti della zona non si sentono più al sicuro, perché ora è chiaro che nessuno può più invocare protezione quando viene colpito dall’abuso di potere – poiché le istituzioni che dovrebbero difendere i diritti sono le prime a calpestarli.
Richiesta di indagine e conseguenze immediate
Questo abuso di potere non può restare impunito. Pertanto, si chiede:
1. Un’indagine indipendente sulle azioni del PM Manfredi Lanza, per verificare le violazioni commesse.
2. Provvedimenti disciplinari contro tutti i funzionari coinvolti in questa operazione illegittima.
3. Il ripristino immediato dello Stato di diritto a Termini Imerese, affinché episodi simili non si ripetano mai più.
Non è accettabile che, in un Paese democratico, un singolo magistrato possa con un semplice ordine violare i diritti fondamentali. Invitiamo tutte le istituzioni, i media e i cittadini a prestare attenzione a questo scandalo e a mobilitarsi affinché la giustizia non si trasformi in una macchina di soprusi.
Contatti per ulteriori informazioni o richieste stampa
Evarella | 379 193 1878