Il Ferrara Bar a Locati – un raggio di luce per Bompietro
In una frazione di Bompietro che non compare su nessuna mappa turistica, qualcosa si muove.
A Locati, una coppia ha deciso che restare può significare molto più che rassegnarsi: può essere una scelta consapevole, fatta di responsabilità e visione.
Emanuele Di Giampaolo, archeologo abruzzese, e Lisa Ferrara, commercialista originaria di Petralia Sottana, hanno creato con la Ferrara Bar un luogo tanto essenziale quanto potente: un bar come ce ne vorrebbero in tanti paesi delle Madonie – ma che raramente nascono. Non per calcolo economico, ma per legame autentico.
Il locale è luminoso, moderno, arredato in modo funzionale – niente di appariscente, ma tutto al posto giusto. Un murale grafico dà un tocco deciso, il resto rimane sobrio. Appena si entra, lo sguardo cade su una citazione scritta sul muro – bianco su grigio, chiaro e accogliente:
Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare – cominciala. Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Inizia ora!
Johann Wolfgang von Goethe
Non è solo decorazione – è una dichiarazione d’intenti.
Finalmente un bar che non ha il solito fascino da sala d’attesa di stazione, ma un luogo dove ci si può sedere con calma, sognare a occhi aperti e lasciarsi andare al ritmo lento del giorno. Dalle finestre si apre la vista sulla piazza – e con il Wi-Fi disponibile, è anche il posto giusto per chi vuole lavorare senza rinunciare a un buon caffè.
Chi entra qui non deve restare impressionato – deve sentirsi a casa. E la cosa funziona. I giovani bevono un Aperol Spritz sulla terrazza, gli anziani si appoggiano al bancone, i bambini restano incantati davanti alla vetrina dove si trovano panini appena farciti e gelati colorati – preparati con ingredienti genuini e dettagli piccoli ma curati: panini alla curcuma e papavero, pecorino al pistacchio, mortadella di qualità.
Le ore cambiano, e con loro anche i volti: Valentina accoglie il sole, Pippo accende la sera – figura storica della scena gastronomica e notturna di Bompietro e già gestore della leggendaria Hope Bar.
Ciò che rende questo bar speciale non è l’arredamento né il menu. È l’atteggiamento. Qui non si è solo investito – si è fatto una scelta per un luogo che troppo spesso viene lasciato a se stesso. Non ci si è chiesti: “Cosa manca?” – ma: “Cosa posso dare?”
Chi vive a Locati ha ora un posto che anima – e unisce. E a volte basta questo, per rimettere in moto le cose.